La legge n. 3 del 27.1.2012 regola e disciplina la composizione della crisi da
sovraindebitamento
, nota anche come Legge Salva suicidi.

Si tratta di una normativa di grande pregio e che, pur essendo operativa da otto anni, solo negli ultimi tempi ha cominciato a produrre i suoi frutti.
Nasce come strumento di prevenzione del ricorso al mercato dell’usura per
diventare una procedura di composizione della crisi patrimoniale e finanziaria di tutti quei soggetti non assoggettabili alle procedure concorsuali ovvero quei soggetti non fallibili che, anche in dipendenza delle attuali emergenze economiche, vengono a trovarsi in una situazione di grave squilibrio economico tra le obbligazioni che hanno assunto ed il patrimonio che hanno a disposizione per farvi fronte.

In questo modo, il legislatore ha voluto offrire un anello di congiunzione tra le esigenze del debitore e quelle dei suoi creditori. Esigenze che vengono contemperate in uno spazio protetto, quale quello delle aule dei tribunali, con l’intervento obbligatorio di un OCC ( Organismo di composizione della crisi) che svolge il ruolo di ausiliario del giudice ed affianca il debitore ed il suo legale nella procedura e nel buon esito della stessa.
L’obiettivo che si intende raggiungere e che la disciplina intende tutelare è
quello di liberare il soggetto interessato dalla sua situazione debitoria attraverso tre diversi istituti previsti dalla normativa: piano del consumatore, accordo di ristrutturazione dei debiti e liquidazione del patrimonio.

Il debitore, con l’ausilio del suo professionista di fiducia, potrà offrire per esempio una dilazione dei pagamenti o una riduzione notevole delle voci passive, la liquidazione del suo patrimonio mobiliare o immobiliare, la cessione di crediti futuri e si potrà prevedere anche l’intervento di soggetti terzi che garantiscano la realizzazione concreta dell’accordo.

E’ chiaro che ogni caso concreto andrà studiato e affrontato per offrire la
soluzione più conveniente oltre che concretamente possibile.

Chi può accedere alla legge sul sovraindebitamento?

I soggetti legittimati a presentare il ricorso per l’accordo di sovraindebitamento sono:

  • Consumatori, Professionisti, artisti e lavoratori autonomi in generale;
  • Imprenditori commerciali sotto soglia secondo la definizione data dalla legge fallimentare o che hanno cessato l’attività da più di un anno;
  • Imprenditori agricoli;
  • Start up innovative.

Le cause che possono determinare uno stato di sovraindebitamento sono moltissime. Oggi, più che mai, la situazione drammatica che sta affrontando il nostro paese rappresenta la punta di un iceberg. L’emergenza sanitaria ed economica che stiamo vivendo sta avendo ed avrà, anche nel prossimo futuro, delle ripercussioni dirompenti sulla vita di ciascuno di noi.
Si pensi a chi ha subito la perdita del lavoro, la chiusura o la compressione anche temporanea delle attività commerciali, chi ha subito un lutto o combatte contro una grave patologia e deve far fronte a spese mediche, vicende strettamente familiari quali una separazione o divorzio con i connessi strascichi economici.
C’è chi si ritrova molti finanziamenti in essere, rate del mutuo non pagate magari con l’avvio di una procedura esecutiva ed il conseguente rischio di perdere la casa, cessioni di quinto, cartelle esattoriali che si sono accumulate nel tempo, fornitori privati o dipendenti da pagare.
Queste e molte altre circostanze possono aver determinato una situazione economica precaria che si è andata aggravando con il tempo fino a crollare.
Molti soggetti sono in possesso dei requisiti di accesso alle procedure di
sovraindebitamento. E’ compito dei professionisti interpellati esaminare a fondo ciascuna situazione economico- patrimoniale, valorizzarla per permettere a chi sta vivendo questo dramma economico e personali di risollevarsi e ricollocarsi come soggetto in bonis nel mercato ma soprattutto per offrire una soluzione concreta al futuro di migliaia di famiglie italiane.